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  • Writer's pictureBarbara Schaefer

following your words


The lovely critical text from my exhibition, following your words, an Homage to Giacinto Scelsi, at the Scelsi Foundation in Rome, Italy, by Irmela Heimbächer.



La creazione di un ponte tra l’arte del secondo dopoguerra, quello di Giacinto Scelsi e degli artisti a lui affini e la contemporaneità. Siamo un’istituzione con tutti gli strumenti per connettere l’arte del passato con le visioni del presente tramite tutte le forme multi-disciplinari e multi-sperimentali.


Barbara Schaefer , UN’ARTISTA | UN’OPERA


Following your words

2022-2023


Foto digitale, Print Fine Art Giclèe su carta, 100x66 cm


nella spazio espositivo della Fondazione Isabella Scelsi

da martedì 18 aprile a martedì 9 maggio 2023.


Barbara Schaefer, artista interdisciplinari, nasce a Buffalo, NY, si laurea in Belle Arti nel 1975 alla University of Arizona in Tucson. Nel 1983 consegue il Masters in Inter-disciplinary Art alla SF State University, si trasferisce a Roma, dove vive fino al 1995. Espone le sue opere pittoriche e fotografiche, in mostre personali e collettive sia in Italia che all'estero. Ritornata negli Stati Uniti prosegue la sua attività artistica a New York, pur mantenendo i suoi contatti con l’Italia.

L‘artista espone per la prima volta i suoi lavori alla Fondazione Isabella Scelsi per cui ha creato, insieme alle sue foto un video con la musica di Giacinto Scelsi. La frequentazione con Scelsi, le conversazioni insieme hanno dato il titolo a questa mostra: “seguo le tue parole.”

Barbara Schaefer ha sempre lavorato con varie forme d'arte - danza, coreografia, scrittura, immagini, musica per diventare attraverso un percorso di esperienze intense un‘artista visiva raffinata.

Lei stessa conferma:“L’interazione di queste discipline ha sviluppato la mia consapevolezza dei principi fondamentali, essenziali di tutte le forme d'arte. In primo luogo, il fare arte richiede presenza, pazienza e impegno, anche quando sembra che nulla stia accadendo. Quindi l’ascolto, l’osservazione, la decisione e la messa all’opera.”

Le sue foto create per la mostra in corso sono forse una sintesi dei vari percorsi artistici intrapresi: la luce che folgora il buio, i silenzi che invocano musica e ascolto, le architetture arcaiche.

Ombre notturne, l’oscurità e gli sprazzi di luci evocano la dimensione del sacro, del divino, suggeriscono esperienze mistiche, forse esoteriche, in quanto l'esoterismo vuole accedere all’essenza intima di una verita andando oltre le apparenze esteriori. L’elemento mistico, mi pare, traspare nelle foto di Barbara Schaefer quando ci invita nelle tenebre alla contemplazione nella dimensione del sacro, del divino che si manifesta in tali istanti. L’osservazione dell’opera d’arte e l’intensa partecipazione emotiva, spiritual, coinvolge tutti i sensi e diventa l‘immedesimazione nel sacro.

Mura medioevali, vicoli stretti illuminati dal riverbero notturno: e tra queste antiche scenografie, Schaefer introduce sempre la figura umano, elemento fondamentale nel credo dell’artista che attraversa tutti i suoi lavori. Con l’esperienza di danzatrice-coreografa invita se stessa, oppure l’antagonista di se stessa, a muoversi di propria iniziativa all'interno di uno spazio. Questo lento, delicato muoversi viene catturato dall’obiettivo fotografico e dilatato, a volte fino a 30 secondi allo scatto finale. Si crea una fluttuazione liquida, un’ondeggiare arcano: vesti, pieghe diventano ali, corpi misteriosi che si scioglono in un tutt’uno con il palcoscenico scelto dall’artista per questo ciclo di opere. L’effetto è un sottile artificio, un sorta di inganno misterioso, esoterico che diventa dualismo tra apparenza e realtà, alchimia di bellezza. E il video, omaggio alla musica di Giacinto Scelsi, induce Barbara Schaefer a una introspezione ancora più profonda nella ricerca dell‘assoluto.

Irmela Heimbächer


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